Accompagnata dalla chitarra di Matteo Cremolini, Catherine Spaak legge, recita, racconta e canta il cammino artistico e la tormentata vita, gli amori e le delusioni di un'artista sensibilissima, dalla voce inconfondibile, straordinaria, e dall’immensa, insospettabile fragilità. Volutamente pochi e essenziali gli elementi scenografici: due sedie, un leggio, un manichino, degli abiti, qualche cuscino e altri oggetti simbolici. Sullo sfondo, uno schermo su cui scorrono immagini e filmati d’epoca per lo più inediti. L’atmosfera cambia passo dopo passo con giochi di luci e ombre e con l’ausilio delle musiche.
“Da tempo spiega la Spaak nelle sue note di regia - desideravo rendere omaggio a personalità francesi che hanno lasciato un segno forte nell’arte, nella musica e nella letteratura della nostra epoca. Questo non solo perché il loro genio mi ha profondamente toccato, ma anche per un capriccio del destino: appena adolescente, ho avuto l’immensa fortuna di conoscere alcuni di loro. Nel caso di Edith Piaf, a lei devo la creazione del mio immaginario sentimentale: le sue canzoni mi aprirono gli occhi sul mistero delle attrazioni fatali, la passione, le inquietudini affettive”.
Dopo l'esordio in Campidoglio a Roma, “Storie Parallele” gira da tre anni in alcuni tra i teatri e gli spazi più importanti d'Italia, riscuotendo un grande successo di critica e di pubblico.
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