
Il 22 marzo saranno al Teatro Civico di Alghero (inizio ore 21), e martedì 24 marzo a Quartu S. Elena, presso il Teatro Club FBI, in Via Brigata Sassari (inizio ore 22). Sul palco i cinque musicisti della band: Valentino Bianchi al sax, Andrea Costa al violino, Gionata Costa al violoncello, Luisa Cottifogli alla voce, e Stefano Ricci al contrabbasso, per un live e un disco che fondono l’elemento musicale con la dimensione teatrale e documentaristica.
Con questo ultimo lavoro discografico i Quintorigo hanno ottenuto un altro importante riconoscimento al grande impegno artistico che vede nella ricerca e nella sperimentazione il loro vero marchio di fabbrica, spaziando con disinvoltura tra rock, jazz, musica classica, musica contemporanea e pop. Quintorigo play Mingus è un disco dedicato interamente alla straordinaria opera di uno dei geni più innovativi del jazz moderno: Charles Mingus, contrabbassista, pianista e compositore originario di Nogales (Arizona), padre e leggenda dell’universo musicale e jazzistico del Novecento. Il progetto nasce da un amore incondizionato del gruppo per Mingus, sia per l’aspetto artistico, che umano. I brani del CD riproposti in tournèe rileggono in chiave moderna i pezzi più celebri del grande artista statunitense, scomparso trent’anni fa. Qui sono rivisitati attraverso gli arrangiamenti in perfetto ‘sound Quintorigo’ che dichiarano: <
Sax, violino, violoncello, voce e contrabbasso nel disco sono affiancati da quattro ospiti molto speciali come Antonello Salis (fisarmonica); Gabriele Mirabassi (clarinetto); Christian Capiozzo (batteria); Michele Francesconi (piano). Dal vivo invece i Quintorigo sono affiancati dalle letture di alcuni passi significativi della autobiografia di Mingus e da proiezioni su maxi schermo di documentari e stralci di concerti dell’eccezionale contrabbassista che fu protagonista e testimone della prima rivoluzione bop e che nel ’45 suonava già a fianco dei mostri sacri come Parker, Gillespie, Powell e Roach.
Anche la scenografia è particolarmente curata per incorniciare la band in un ambiente suggestivo di luci, oggetti e costumi che fondono vintage, postmoderno, tecnologia, old-fashion e cool. L’atmosfera perfetta per creare un coinvolgente e poetico dialogo tra Quintorigo e Mingus, tra jazz e contaminazioni, passato e contemporaneità. Non un tributo, ma una lettura speciale di uno spaccato della società americana prima e dopo la guerra, con riferimento alle tematiche razziali, politiche e di costume, ma soprattutto musicali, viste attraverso il percorso che portò Mingus dai primi passi jazz al leggendario “Ah Uhm” o “The Black Saint And The Sinner Lady”. Musica che i Quintorigo ripropongono in una chiave molto personale, quale cronaca del soffio rivoluzionario socio-politico che affliggeva l’America degli anni ’40 e ’60, in cui la musica jazz dell’epoca fu sostituita dai grandi miti innovatori in una musica completamente nuova. Charles Mingus primo tra questi, che fece del jazz un eccezionale veicolo culturale e di emancipazione per il popolo nero.
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