giovedì 23 settembre 2010

Monumenti Aperti 2010 a Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana e Villasor il Sabato 25 e domenica 26 settembre 2010


Dopo la pausa estiva, torna l’appuntamento con Monumenti Aperti. La manifestazione, che nei week-end di maggio e giugno ha visto l’apertura di oltre 320 monumenti situati in 33 comuni dal nord al sud dell’isola, riparte il prossimo fine settimana (25 - 26 settembre) con l’apertura al pubblico dei monumenti dell’Unione dei Comuni del Basso Campidano: Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana e Villasor.
Nelle stesse date la manifestazione interesserà anche Arbus e San Giovanni Suergiu.

Grazie ai volontari, provenienti da scuole elementari e medie, da gruppi folk, da associazioni culturali ed enti che effettuano le visite guidate, si apriranno al pubblico complessivamente 22 tra siti, beni ambientali, archeologici e monumentali; nel dettaglio: 4 siti rispettivamente a Monastir, Samatzai, San Sperate e Villasor, e 3 nei comuni di Nuraminis e Ussana.

Le due giornate saranno arricchite in tutti i comuni interessati da eventi collaterali, momenti letterari, di musica e d’arte. Anche le attività di ristorazione del territorio aderiscono a Monumenti Aperti offrendo per le due giornate di sabato e domenica menù turistici con Gusta la Città.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet http://www.monumentiaperti.com/ .

Il coordinamento generale della rete di Monumenti Aperti è affidato, come sempre, all’Associazione culturale Imago Mundi, mentre a occuparsi localmente dell’organizzazione dell’evento, è un Gruppo di raccordo e coordinamento sovra comunale cui fanno capo i vari Gruppi locali, uno per ogni Comune.

I COMUNI

Monastir mostrerà ai visitatori ben quattro monumenti, uno dei quali è novità di questa edizione. E’ la Chiesa di San Giacomo, San Gioacchino e Sant’Anna, risalente, con tutta probabilità alla seconda metà del 1600. Inoltre, saranno visitabili la Chiesa di San Pietro Apostolo, edificata in epoca romana nel centro storico del paese, e la Chiesa di Sant’Antonio Abate, utilizzata nei secoli come ospedale, rifugio e aula scolastica. Infine, la Tomba a camera di età bizantina in località San Sebastiano.
A Nuraminis saranno visitabili la Chiesa campestre di San Lussorio, presumibilmente realizzata su una preesistente chiesa paleocristiana, la Chiesa Parrocchiale di San Pietro, costruita in stile gotico-catalano, e la Chiesa di San Vito, situata nella frazione di Villagreca.
Samatzai propone un tour fra le antiche costruzioni in stile campidanese: Sa Domu de su Ferreri, abitazione con bottega del fabbro delimitata dalla tipica muratura in ladiri, e la Casa Atzori, novità di Monumenti Aperti 2010, diventata oggi “casa-museo” e arredata con mobili risalenti al ‘700, ‘800 e ‘900. Infine, sono visitabili due edifici di culto: la Chiesa di Santa Barbara, in principio destinata ad uso cimiteriale, e la Chiesa di San Giovanni, risalente al periodo tardo-gotico catalano.
Nel paese - museo di San Sperate è possibile passeggiare lungo il Giardinetto, fra divanetti in pietra e alti menhir disposti in circolo, visitare la Casa Tola – Gaetano Cima, abitazione ottocentesca in chiaro stile campidanese, la Chiesa di San Giovanni, che nel XVII secolo costituiva la chiesa parrocchiale del paese, e il Museo del Crudo, un edificio a elle che per tanti anni ha ospitato la scuola e la casa comunale. In occasione di Monumenti Aperti, lo stesso museo ospiterà la “festa dei lettori”, con interessanti dibattiti e letture ad opera di scrittori ospiti della manifestazione (il programma completo è presente sul sito e nella guida).
Nel comune di Ussana sarà possibile visitare la Chiesa di San Sebastiano Martire, sorta nel 1500 come ex voto in seguito alla guarigione dell’abitato da pestilenze e carestie, e le Terme Romane di San Lorenzo, un edificio termale riconducibile al IV secolo d.C. Per la prima volta entra nel circuito di Monumenti Aperti anche il Monte Granatico, istituito nel 1744 con la funzione di una vera e propria “banca del grano”.Villasor, infine, metterà in mostra il Castello Siviller, costruito nel 1415 per volere della famiglia omonima, la Chiesa Parrocchiale San Biagio, costruzione a croce latina risalente al XVI secolo, il Convento Cappuccino di Sant’Antioco, donato ai frati nel XVII secolo e poi adibito a diversi usi (caserma, municipio, scuola e, oggi, biblioteca), e la Chiesa di Sant’Antioco, adiacente all’ex-convento.

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